Spunti di riflessione di un lunedì di Aprile (fuori piove e il cielo è grigio)
In questi giorni di quarantena, chiusi nelle nostre case, lontano dai nostri cari e dai nostri amici, il nostro equilibrio emotivo può vacillare. Possiamo sentirci stanchi, demotivati, impauriti, apatici, o irritabili. Riconosciamo che queste sensazioni, a tratti, possono sussistere e sono del tutto normali e comprensibili. Quello che possiamo fare è notare come noi stiamo in questo particolare momento e non lasciarci invadere da “questa” sensazione; ovvero possiamo darci il permesso di sentirci un poco giù e riconoscere le nostre emozioni per riuscire, così, a cambiare prospettiva.
Riassumendo, possiamo, durante queste lunghe giornate di isolamento, sperimentare diversi stati emotivi:
- noia
- tristezza
- irritabilità
- apatia
- ansia
- paura
- stress
– IL RIMUGINIO
Cos’è il rimuginio? Si parla di rimuginio quando la nostra mente è concentrata su un pensiero ripetitivo, orientata a prefigurare pericoli futuri. Si tratta di uno stile di pensiero negativo, analitico e circolare, che mantiene e sostiene molti disturbi psicologici, in particolare, risulta collegato all’emozione dell’ansia. Questo tipico pensiero, infatti, nel tempo, la mantiene e intensifica.
Il confine tra un tipo di pensiero adattivo e uno disadattivo dipende da 3 fattori:
- se il pensiero dura troppo a lungo
- se ci fa vivere emozioni negative
- se è un pensiero che ci blocca su pensieri negativi/convinzioni negative (senza trovare soluzioni ad un particolare problema)=pensiero senza via di uscita
In questo preciso momento storico tutti noi ci ritroviamo, in alcuni momenti, assorti nella nostra mente, ruminiamo di più e i nostri pensieri ripetitivi possono coinvolgere diversi aspetti:
- il timore di contagio, timore di contaminare gli altri, paura di stare male
- la restrizione può incrementare il rimuginio verso se stessi e verso gli altri
- pensieri di rimuginio verso il futuro (“cosa sarà? cosa succedere al mio lavoro?”)
-STRATEGIE UTILI E SEMPLICI DA SPERIMENTARE:
Proviamo a lasciare andare l’astrattezza e indefinitezza verso il futuro, dal momento che è inutile e non salutare preoccuparci di quello che sarà, e che non possiamo né sapere, né controllare. Spostiamo e riportiamo la nostra attenzione sul presente e sulle nostre attività quotidiane (sul QUI ed ORA)
- non rincorriamo il pensiero (cosa che potrebbe farci sperimentare emozioni di ansia, tristezza e irritabilità), ma dedichiamoci ad attività piacevoli, in cui possiamo sentirci efficaci, al fine di riprendere contatto con ciò che stiamo facendo. Proviamo ad allenarci a non pensare, a non rimanere incastrati nel nostro pensiero circolare, portando tutta la nostra attenzione sul presente
- utile mantenere i ritmi di vita quotidiana pre restrizioni (orario/abitudini di veglia e addormentamento, orario pasti) e definire spazi di svago/divertimento come obiettivi giornalieri da seguire e mantenere
- fare attività piacevoli (cucinare, ballare, suonare uno strumento musicale, disegnare, giardinaggio, fare esercizio fisico…) e concentrarci, mentre svolgiamo tale attività, sulla sequenza necessaria per farla (per es. allenare la mente a portare tutta l’attenzione ai muscoli che si muovono, che si contraggono e rilassano, ai singoli movimenti necessari e alle sensazioni di benessere)
- concentrare la nostra attenzione sul mondo circostante e su quello che stiamo facendo utilizzando i 5 sensi (e sperimentiamo in modo totale la realtà)
- fare attività fisica in casa: è fondamentale per stare bene sia a livello fisico, sia psicologico e ha una potente funzione antidepressiva. Possiamo fare esercizi di stretching, yoga, pilates, e seguire tutorial online. Un consiglio è quello di dedicare un piccolo momento fisso all’interno della giornata o stabilire giorni in cui dedicarsi allo sport (come andare in palestra e impegnandosi a rispettarli). Una attività possibile da svolgere è ballare (aiuta a scaricare la tensione divertendosi)
- in questi giorni di costrizione è molto utile e salutare affacciarsi all’aria aperta più volte durante la giornata (aprire le finestre, affacciarsi al balcone, stare sul terrazzo o in giardino e lasciarsi baciare dal sole, accarezzare del vento e ascoltare il rumore prodotto dalla pioggia che cade)
- dedicarsi ad attività che non abbiamo mai il tempo di fare o sperimentare qualcosa di nuovo. Possiamo sfruttare questo tempo come un’opportunità: fare una lista delle cose che avete sempre voluto fare e che continuate a rimandare e fatele (qualunque esse siano, come dedicarsi alla cura del balcone o del giardino, leggere quel libro lungo che è rimasto sul comodino per mesi, telefonare a parenti lontani, imparare a suonare uno strumento…)
- RESPIRARE IN MODO CONSAPEVOLE secondo i principi della MINDFULNESS (molto utile dedicare momenti fissi, all’interno della giornata, a questo tipo di respiro); “portiamo tutta la nostra attenzione all’aria che entra nel nostro corpo attraverso l’inspirazione e poi all’aria che esce dal nostro corpo attraverso l’espirazione; possiamo fare tre cicli di respiro completi la mattina appena svegli, prima di pranzo e prima di cena e prima di andare a dormire”. L’unico accorgimento è quello di lasciar andare tutto il resto e portare tutta la nostra attenzione solo sulle sensazioni dell’aria che entra e che esce. Se vogliamo creare un maggiore effetto rilassante possiamo provare a sentire/portare il nostro respiro nella pancia (“immaginando la nostra pancia come un palloncino che si gonfia e si sgonfia”)
La cosa fondamentale è partire da noi stessi e capire cosa ci piace e cosa ci fa stare bene. Cambiare prospettiva e provare a considerare questo periodo come un’opportunità per riscoprirci ed esplorare nuove cose e non spaventiamoci troppo se pensiamo che non ci sia niente da fare: la NOIA, nei bambini come negli adulti, è un momento necessario per far emergere idee creative.
Ovviamente non tutti si trovano nella condizione di avere più tempo libero anzi, molti genitori devono lavorare da casa (il cosiddetto smart working) e occuparsi dei figli h24 senza la scuola e senza l’aiuto dei nonni, baby sitter e di una eventuale persona che aiuta nella pulizia domestica.
Il consiglio è quello di cercare di ritagliarsi, comunque, un pò di tempo libero per sé, alternandosi, per esempio nella cura dei figli con l’altro genitore (se c’é), lasciare ai figli più grandicelli spazi di autonomia in cui imparare a gestire il loro tempo, dedicarsi ad attività piacevoli da svolgere insieme.
Provate a sperimentare qualche consiglio e poi chiedetevi “come sto adesso?” “quali sono le mie sensazioni fisiche in questo momento?”, “come mi sento?” e concentratevi su quei punti che vi fanno stare meglio.
BUONA LETTURA E BUONA SPERIMENTAZIONE!
by Dott.ssa Francesca Bartolozzi
unapsicologaincucina
Ultimi post di unapsicologaincucina (vedi tutti)
- TORTA DI MELE DEL CUORE - 22 Novembre 2020
- GNOCCHI - 4 Novembre 2020
- MINI CORNETTI SALATI - 30 Luglio 2020