Un agosto di mostre a Prato

Passare agosto a Prato non sarà certo noioso, la città offre tante opportunità per scoprire meglio la stessa città le sue bellezze e l’arte contemporanea con il Centro Pecci che dal 21 maggio ha riaperto le sue porte in sicurezza e ha prorogato le mostre in corso fino alla fine di agosto accompagnate da un intenso programma di film, sempre all’interno del più famoso centro per l’arte contemporanea della Toscana. Dopo le settimane di chiusura, come si legge dal sito ufficiale, il centro ha riaperto in sicurezza, con spazi sanificati e riorganizzati secondo le indicazioni delle autorità. Sono disponibili all’interno del centro i presidi di protezione personale e il distanziamento è assicurato dai grandi spazi e non sarà permesso l’ingresso a più di 60 persone contemporaneamente. Una nota da sottolineare per l’accessibilità è che l’ingresso sarà gratuito fino al giorno 8 settembre 2020 per tutte le mostre ad eccezione della mostra di Ren Hang dal titolo “Nudi” (orario 12-20 dal giovedì alla domenica).

Fino al 30 agosto è prorogata la mostra di Ren Hang, “Nudi”, fino al 27 settembre la mostra “The Missing Planet” e fino alla stessa data la mostra di Adrian Paci “Interregnum”.

La mostra “Nudi” del poeta e fotografo cinese Hang ci trasporta in un viaggio attraverso una selezione di 90 fotografie, per la prima volta esposto in Italia il lavoro di fotografia è accompagnato da un portfolio che documenta il dietro le quinte di un servizio fotografico nel Wienerwald (in italiano Selva Viennese, catena montuosa austriaca, n.d.r.) del 2015 e una sezione di libri sul suo lavoro. L’artista è noto per la sua “ricerca su corpo, identità, sessualità e rapporto uomo-natura con protagonista la gioventù cinese nuova libera e ribelle”, i nudi sono soggetti che troviamo fotografati su grattacieli di Pechino, nella foresta, in uno stagno o in una vasca da bagno. Animali e piante sono usati come oggetti di scena insieme ai soggetti umani posizionati in pose spesso innaturali. Persone che diventano sculture eleganti provocanti che vogliono “rompere i tabù che circondano il corpo nudo”, da sottolineare che in Cina il nudo è associato sempre e solo alla pornografia mentre invece qui vuole diventare provocazione e arte insieme. Sky Arte è media partner della mostra di Hung.

Siamo nati nudi, io fotografo solo le cose nella loro condizione più naturale” Ren Hung.

(foto della mostra “Nudi” dal sito web del Centro Pecci)

La mostra “The Missing Planet” è a cura di Scotini e Pezzato mentre l’allestimento è a cura di Can Altay, prorogata al 27 settembre la mostra, ideata dalla direttrice Cristiana Perrella, è la prima di un nuovo programma di mostre che saranno tutte dedicate a temi periodi e linguaggi della collezione del Centro Pecci. Questa prima mostra è dedicata alle principali ricerche artistiche sviluppate nelle ex repubbliche sovietiche tra gli anni Settanta e oggi. Il tutto a cura di Marco Scotini accompagnato anche da un programma ricco di cinema. La mostra quindi inaugura un percorso artistico che vedrà riscoprire trent’anni di Pecci, prodotta dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, è basata su opere della collezione museale ed è stata creata con il sostegno di importanti sponsor come Pecci filati e Publiacqua.

ph Ela Bialkowska, OKNOstudio (sito web Centro Pecci)

L’ultima mostra presente al Centro Pecci è “Interregnum” di Adrian Paci, una video installazione che ci fa vedere diverse sequenze di funerali di dittatori comunisti di nazionalità e momenti storici differenti. Il tutto recuperato da archivi di stato e trasmissioni televisive albanesi. Un linguaggio diverso che mette in relazione le realtà comuniste di quegli anni e i sentimenti di dolore e lutto legati a ciò. Opera del 2017, l’esposizione mostra soggetti in lacrime in primo piano e poi lontani, in composte e lunghe code che diventano un corpo unico unito nel dolore.

Sempre durante il periodo di chiusura dovuto al Covid-19 l’attività del Centro Pecci non si è fermata, attraverso la web tv del centro sono stati mandati online contenuti vari e allo stesso tempo sono state issate sul pennone del museo bandiere d’artista, commissionate dal centro hanno dato vita a “Extra Flags”, a testimonianza che comunque la vita non si era fermata nonostante l’eccezionalità e gravità del momento. Le bandiere saranno destinate a laboratori didattici per bambini e famiglie.

(foto dal sito web del Centro Pecci)

info e contatti: www.centropecci.it / facebook Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci

 

 

 

 

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Valentina

Mamma, moglie, giornalista per passione. Laureata in Storia e Tutela dei Beni Artistici a Firenze, appassionata di politica, sono impiegata dai tempi dell’università nella grande distribuzione. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Toscana ho collaborato con testate locali e con l’Informatore di Unicoop Firenze.

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